Debiti con il casinò: nei guai un politico brindisino

I fatti risalgono al 2006. Il politico, ora personaggio di spicco ), aveva contratto diversi debiti con il Casinò di Venezia. All’epoca dei fatti, il politico era onorevole in Parlamento.

La situazione dell’ex parlamentare era così grave che il casinò si era rivolto all’autorità giudiziaria, che ha imposto il pignoramento di alcuni immobili di proprietà del politico. Oggi la vicenda ha una svolta importante.

Il prossimo Maggio, il politico non dovrà solo preoccuparsi di non avere assegni protestati (rilevabili tramite la visura protesti), ma dovrà sperare che l’asta per la vendita dei suoi appartamenti non vada deserta. In questo modo, il casinò verrà pagato e non ci saranno problemi.

In alternativa, ci sarà una seconda asta. La vicenda giudiziaria è stata molto complessa: le indagini hanno portato a tre diversi procedimenti in primo grado. Il debito complessivo è di 400.000 Euro, difficili da onorare anche per il politico.

Il politico si difende dicendo che i debiti sono dovuti a un’attività che avrebbe aperto con il figlio. L’attività non sarebbe andata a buon fine e questo avrebbe costretto il politico a contrarre debiti su debiti. A suo favore sostiene di non aver mai emesso assegni a vuoto e quindi non ci sono protesti a suo carico; di conseguenza le visure protesti a suo carico sono negative.

Secondo lo stesso, la chiusura dell’attività e l’ammontare di un debito così elevato dipendono da una truffa di cui egli stesso sarebbe vittima, ma le indagini non hanno portato a nessun collegamento con un’eventuale truffa.

Ora il politico dovrà risarcire il Casinò di Venezia, cercando di evitare la strumentalizzazione della vicenda: il pignoramento dei beni potrebbe minare la sua credibilità nel gestire la cosa pubblica, con conseguente danno per la sua carriera politica nell’UDC.

Nonostante le indagini si siano concluse, è ancora tutto da chiarire: si dovrà spiegare come questo debito è stato contratto. Il pignoramento immobiliare è una procedura consolidata in caso di mancato pagamento.

Il pignoramento immobiliare può essere in casi come questo l’unico modo per recuperare le somme dovute, anche se in questo caso non si può parlare di assegni scoperti.